Il trattamento delle fratture del radio distale con placca INTEOS® Radius M3 Hofer: nostra esperienza e risultati preliminari

The treatment of distal wrist fractures with INTEOS® Radius M3 plate: experience and preliminary results

Giancarlo De Marinis (1), Fabrizio Vitello (2), Alberto Di Gregorio (2), Barbara Rossi (3)

1) Ortotraumatologia e P.S.I.C.O.T., Latina; 2) Ortopedia, Casa di Cura “Città di Aprilia”, Latina; 3) UO Ortopedia e Traumatologia, USL Umbria 1

Introduzione. Come gold standard di trattamento delle fratture distali di radio (FDR), le moderne placche volari anatomiche a stabilità angolare garantiscono una riduzione stabile e un recupero precoce dell’articolarità. Scopo del lavoro è descrivere l’esperienza e i risultati di FRD trattate con placca volare INTEOS® Radius M3 Hofer.

Metodi. È uno studio retrospettivo su 50 FRD (28 donne 22 uomini, età 27-81 anni) trattate con tecnica ORIF e placca volare ad angolo fisso e 2 mm di spessore INTEOS® Radius M3 Hofer. E’ stato eseguito uno specifico protocollo di imaging preoperatorio e riabilitazione postoperatoria. La valutazione funzionale postoperatoria includeva parametri radiografici, palmar tilt, inclinazione e angolazione radiale, questionario DASH e il Mayo Modified Wrist Score.

Risultati. Tutte le fratture sono guarite in 6-8 settimane con ottima congruenza articolare e senza complicanze. La motilità media del polso a 6 mesi è stata 80° flessione, 83° estensione, 35° deviazione ulnare. Il punteggio DASH era compreso tra 0 e 10 per la maggior parte dei pazienti. In nessun caso il punteggio Mayo Modified Wrist Score è risultato scarso.

Discussione. L’impianto condivide con le placche in titanio di ultima generazione la doppia filiera prossimale di viti con stabilità angolare e un sottile profilo anatomico. Presenta maggiore rigidità e resistenza a carichi assiali, spessore e lunghezza variabili, maschera guida, possibilità di inserire fino a 9 viti a stabilità angolare nella regione epifisaria di varia filettatura. Questo impianto esprime infine l’innovativa poliassialità delle viti sia epifisarie che diafisarie, personalizzando la sintesi alla morfologia della frattura.

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