Indicazioni e limiti dell’inchiodamento retrogrado dinamico nel trattamento delle fratture di femore diafisarie e del III distale nel giovane adulto

Indications and limitations of retrograde dynamic nailing in the treatment of shaft and distal femoral fractures in young adult

Antonio Medici 1 , Luigi Meccariello 2 , Predrag Grubor 3 , Gabriele Falzarano 1

1  U.O.C. Ortopedia e Traumatologia, AORN G. Rummo, Benevento; 2  Dipartimento di Scienze Mediche Chirurgiche e Neuroscienze, Sezione di Ortopedia e Traumatologia, Università di Siena; 3  Ortopedia e Traumatologia, Klinical Center, Università di Banja Luka, Bosnia e Herzegovina

Background. Nei pazienti giovani le fratture diafisarie (FDF) e del III distale di femore (3DF) sono più comuni di quelle del III prossimale perché causate da traumi ad alta energia. L’inchiodamento retrogrado può essere una soluzione per il trattamento di queste fratture.

Obiettivo. Lo scopo di questo studio è di comprendere le indicazioni e i limiti dell’inchiodamento retrogrado non bloccato prossimalmente nel trattamento delle FDF e 3DF.

Materiali e metodi. Dal Giugno 2008 al Dicembre 2014 abbiamo trattato presso l’U.O.C. Ortopedia e Traumatologia dell’A.O.R.N. G. Rummo di Benevento: 16 FDF e 21 3DF. L’età media dei pazienti è stata di 33,65 anni (range 16-45), 32 maschi e solo 5 femmine. La classificazione usata per caratterizzare le lesioni è stata quella dell’AO. I pazienti erano tutti politraumi dovuti a traumi ad alta energia cinetica. Tutti i pazienti sono stati trattati con il sistema di inchiodamento endomidollare retrogrado T2 della Stryker®, non bloccati prossimamente. I criteri scelti per la valutazione dei due gruppi sono stati: la scala analogica visiva del dolore al ginocchio traumatizzato (VAS), il punteggio soggettivo Knee Injury and Osteoarthritis Outcome Score (KOOS), il tempo medio di guarigione della frattura e le complicanze. L’Endpoint valutativo è stato fissato a 12 mesi per entrambi i gruppi.

Risultati. I nostri risultati ad un anno dal trattamento confrontati con quelli presenti in letteratura mostrano come l’inchiodamento endomidollare retrogrado non bloccato prossimalmente non dia limitazioni funzionali dovute al dolore e non incida sulla qualità della vita dei pazienti rispetto all’inchiodamento anterogrado e la placca. Il tempo medio di guarigione nella frattura è stato di 114,7 giorni (range 96-145) nel gruppo FDF mentre in quello 3DF è stato di 134,6 giorni (98-178 giorni). Abbiamo avuto in totale 26 complicanze: 12 nel gruppo FDF e 14 nel gruppo 3DF.

Conclusioni. L’inchiodamento endomidollare retrogrado non bloccato prossimalmente può essere un valido ausilio nel trattamento delle FDF e 3DF.

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