Infezioni peri-protesiche causate da germi difficili multi-resistenti

Periprosthetic infections by multi-drug resistant bacteria

A. Schiavone Panni, M. Vasso, M. Fantoni, S. Cerciello, G. Gasparini, C. Fabbriciani

Dipartimento di Scienze della Salute, Università del Molise; 1 Dipartimento di Malattie Infettive, Università Cattolica del Sacro Cuore; 2 Dipartimento di Scienze Mediche, Università degli Studi "Magna Graecia"; 3 Dipartimento di Scienze Ortopediche e Traumatologiche, Università Cattolica del Sacro Cuore Roma

Riassunto

L’incidenza di infezioni periprotesiche causate da germi “difficili” multi-resistenti è drammaticamente aumentata negli ultimi dieci anni. Si tratta di batteri intrinsecamente resistenti a numerosi agenti antimicrobici, capaci inoltre di sviluppare nuovi meccanismi di resistenza molto rapidamente durante il trattamento antibiotico. La crescente selezione all’interno degli ospedali di ceppi batterici resistenti alla maggior parte degli antibiotici convenzionali pone grandi problemi relativi ad una corretta profilassi ed al trattamento medico delle infezioni delle protesi articolari. I batteri resistenti più frequentemente coinvolti nelle infezioni delle protesi articolari sono lo Staphylococcus aureus meticillino-resistente, gli stafilococchi coagulasi- negativi meticillino-resistenti, gli Enterococchi vancomicina-resistenti, lo Pseudomonas aeruginosa e l’Acinetobacter baumannii multi-resistenti. Il reimpianto in due tempi rappresenta sicuramente il protocollo chirurgico più affidabile ed efficace, anche in presenza quindi di organismi multi-resistenti. Purtroppo tali interventi sono gravati da un alto numero di recidive, e spesso il paziente è costretto a sottoporsi ad interventi chirurgici multipli. Il trattamento antibiotico delle infezioni da germi nosocomiali, il cui spettro di sensibilità è spesso molto ristretto, risulta molto difficile e spesso gravoso per il paziente, per il curante e per la società. Nel caso delle infezioni periprotesiche, la necessità di protrarre a lungo la terapia antibiotica accentua ancor di più le difficoltà dell’approccio terapeutico ed alza conseguentemente il rischio di recidiva. Per tali ragioni, riteniamo che in tale scenario sia necessario concentrare gli sforzi sulla prevenzione, attraverso l’applicazione, la revisione e la verifica rigorosa delle procedure di asepsi operatoria e attraverso il continuo aggiornamento dei protocolli di profilassi perioperatoria. A tal proposito, riteniamo che, pur essendo le linee-guida universali un necessario punto di riferimento, il monitoraggio microbiologico in ogni singola struttura sia indispensabile per il continuo adattamento dei protocolli di profilassi.

Summary

The prevalence of high virulence and multi-drug resistant bacteria infecting orthopaedic implants has increased in the last 10 years, mainly due to the overconsumption of antibiotics in community and health care settings, improper strategies of antibiotic prophylaxis and treatment, and increased days of hospitalization in the intensive care units. Success rates in the treatment of deep total joint infections caused by these resistant organisms are certainly lower compared to the infections determined by low virulence organisms. These typically nosocomial organisms are intrinsically resistant to many antibiotics. Moreover, these bacteria can develop further mechanisms of resistance during antibiotic treatment so causing severe infections that result very difficult to treat. Two-stage reimplantation remains most reliable surgical solution for the treatment of periprosthetic infections caused by multi-drug resistant bacteria. However, recurrence of the infection may occur, so making the salvage of the prosthesis very difficult. Most important and frequent resistant bacteria involved in infection of total joint replacements include: methicillin- resistant Staphylococcus aureus, methicillin-resistant coagulase-negative staphylococci, vancomycin-resistant enterococci, multidrug-resistant Pseudomonas aeruginosa and Acinetobacter baumannii.
Treatment of a patient with periprosthetic knee infection by a resistant organism, requires costly and prolonged hospital stays, weeks or months of antibiotic therapy, and often multiple surgical procedures. We believe that strict hygienic surgical measures and continue systemic antibiotic prophylaxis updating, may reduce periprosthetic infections by multi-drug resistant organisms.

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