La protesi monocompartimentale mediale “Oxford” non cementata: risultati clinici, sopravvivenza e qualità della fissazione con follow-up a 5 anni

Cementless Oxford unicompartmental knee replacement: clinical results, survival and fixation analysis with 5-year follow-up

Stefano Campi (1), Hemant Pandit (1), Benjamin Kendrick (2), Christopher A. Dodd (2), Vincenzo Denaro (3), David W. Murray (1)

1 Nuffield Department of Orthopaedics, Rheumatology and Musculoskeletal Sciences, University of Oxford, UK; 2 Nuffield Orthopaedic Centre, Oxford, UK; 3 Università Campus Bio-Medico di Roma, Roma

Diversi studi hanno dimostrato l’efficacia della protesi monocompartimentale mediale di ginocchio, con una sopravvivenza superiore al 90% a 10 anni e tra l’87,5% e il 95% a 15 anni. Rispetto alla protesi totale, la protesi monocompartimentale permette un recupero postoperatorio più rapido, meno complicanze mediche, minore sanguinamento, mortalità inferiore, maggiore articolarità e un più alto tasso di ritorno all’attività lavorativa e sportiva. Tuttavia, i registri nazionali riportano un più alto tasso cumulativo di revisione a 10 anni rispetto alle protesi totali di ginocchio. Questi dati sono tuttavia controversi e dibattuti, contrastando con quelli riportati da molti centri specialistici e case series indipendenti. Nel tentativo di arginare queste problematiche, nel 2004 è stata introdotta una versione non cementata della protesi monocompartimentale “Oxford”. Nel presente studio vengono presentati i risultati di una case series dei primi 512 interventi consecutivi di protesi monocompartimentale mediale Oxford non cementata, con follow-up oltre 5 anni per 120 pazienti. Vengono inoltre presentati i risultati a 5 anni di un trial clinico randomizzato mediante analisi radiostereometrica (RSA) che ha confrontato la migrazione delle componenti protesiche nella versione cementata e non cementata dell’impianto.

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