L’osteolisi periprotesica

Periprosthetic osteolysis

P. Rossi, A. Marmotti, D.E. Bonasia, G. Fantino, A. Tellini, G. Collo, F. Castoldi, R. Rossi

Dipartimento di Ortopedia, Traumatologia e Medicina del Lavoro, Università di Torino

Riassunto

L’osteolisi continua ad essere uno dei principali problemi nella sopravvivenza degli impianti protesici. I recenti studi hanno evidenziato come l’eziologia di tale malattia iatrogena risieda nella compartecipazione di elementi biologici e fattori meccanici. Nel microambiente protesico, infatti, alla liberazione dei detriti e la loro interazione con le cellule circostanti si associano fondamentali elementi eziologici di carattere meccanico quali l’orientamento delle componenti protesiche, la tipologia dell’accoppiamento utilizzato, il micromovimento delle componenti, l’azione del liquido sinoviale durante il ciclo di movimento, il carico a cui l’articolazione protesica è sottoposta. Gli autori descrivono i fenomeni cellulari e meccanici alla base dell’osteolisi in relazione alle attuali possibilità di intervento precoce farmacologico, anche se il monitoraggio del paziente e il tempestivo intervento chirurgico rappresentano ancora i principali metodi di trattamento dell’osteolisi periprotesica.

Abstract

Periprosthetic osteolysis remains among the most important problems in long-term survival of joint replacements. Recent studies have shown that this “silent” iatrogenic disease is determined by both biological and mechanical factors. Inside the periprosthetic microenvironment, wear debris and cellparticle interactions are the primary driving forces in aseptic loosening in association with mechanical factors as implant position, older-generation bearings and new alternative bearing surfaces, implant micromotion, joint fluid pressure during motion and any patient-specific factors that increase the magnitude of joint load.
Authors describe the biological and mechanical factors contributing to osteolysis, related to the current pharmacologic attempts to rescue a failing implant, albeit routine patient follow up, periodic surveillance and early surgical revision are still the mainstay of treatment for periprosthetic osteolysis.

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