Nostra esperienza nella riduzione aperta con accesso posteriore al gomito in trenta casi di frattura sovracondiloidea di tipo iii in età pediatrica

Posterior approach to the elbow to treat type III supracondylar humerus fractures in children: a case series on 30 patients

S. Richetta, D. Antonioli, M. Lampasi, O. Donzelli

Dipartimento di Ortopedia e Traumatologica, Ospedale di Circolo, Università degli Studi dell’Insubria, Varese *Dipartimento di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica, Istituto Ortopedico Rizzoli, Bologna

Riassunto

Obiettivi. Tra il 2006 e il 2011, 30 bambini sono stati trattati per una frattura sovracondiloidea scomposta dell’omero distale (tipo III sec. la classificazione di Gardland) per via open tramite un accesso posteriore. Scopo di questo studio è valutare i risultati funzionali a medio termine (follow-up medio 38 mesi) dei pazienti sottoposti a tale procedura.
Metodi. I pazienti sono stati valutati utilizzando tre note scale di valutazione per il gomito (QuickDASH, Mayo Elbow Performance Index –MEPI-, e il Broberg and Morrey rating system).
Risultati. Nel 70% dei casi è stato ottenuto con la scala QuickDASH il punteggio massimo, con una ripresa completa della funzionalità. Il punteggio medio è stato di 2,49/100, dove 100 rappresenta la massima disabilità. Utilizzando la scala MEPI nel 93,3% dei casi è stato possibile definire il risultato eccellente; nell’6,7% buono. Considerando la scala Broberg and Morrey 18 pazienti su 30 (60%) hanno ottenuto un punteggio massimo di 100; in 7 casi su 3 (23,3%) maggiore o uguale a 90.
Conclusioni. La metodica utilizzata si è dimostrata affidabile con risultati funzionali eccellenti, sia in termini di recupero di mobilità, stabilità, forza e assenza di dolore.

Summary

Objective. The aim of the present study is to assess the medium-term functional results of 30 children treated with a posterior approach for a Gardland type III supracondylar humerus fracture.
Materials and methods. From 2006 to 2011, thirty children were surgically treated for a Gardland type III supracondylar humerus fracture through a posterior approach. All patients were evaluated with three elbow function scores: QuickDASH, Mayo Elbow Performance Index –MEPI-, and the Broberg and Morrey rating system. Mean follow-up was 38 months.
Results. 70% of patients achieved the maximun score on the QuickDASH. The mean score was 2.49/100, with 100 representing maximun disability. In 93.3% of patients, the MEPI score was excellent, while 6.7% of patients reported a good score. The Broberg and Morrey score revealed a top score of 100 in 60% of patients, while 23.3% of patients had a score of 90 or above.
Conclusions. The posterior approach to the elbow to treat supracondylar humerus fractures represents a reliable surgical technique. It is associated with excellent functional resutls in terms of range of motion, stability, strength and pain.

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