Approccio al trattamento della coxalgia e delle condizioni preartrosiche dell’anca nel giovane adulto

Management of hip pain and prearthritic hip conditions in young adult

F. Pisanu [1], M. Ribas [2], F. Randelli [3], S. Favilla [3], L. Pulici [3], A. Corradi [4], P. Tranquilli Leali [5]

[1] Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari, U.O.C. di Ortopedia, Università di Sassari; [2] Unidad de Patología de la Cadera, Instituto Universitario USP Dexeus (Barcelona) C/ Sabino de Arana, Barcelona; España; [3] Centro di Chirurgia dell’Anca, I.R.C.C.S. Policlinico San Donato (MI); [4] Ortopedia e Traumatologia IV, I.R.C.C.S. Policlinico San Donato; [5] FBSE, Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari, U.O.C. di Ortopedia, Università di Sassari

RIASSUNTO

Da alcuni anni si comincia a considerare il ruolo causale del conflitto femoro-acetabolare (FAI) come responsabile di una gran parte dei casi di coxartrosi così detta “primaria”. Il FAI deriva da un’incogruenza anatomica dei due capi ossei dovuta essenzialmente a due meccanismi patogenetici. Il primo, di tipo cam, è caratterizzato da una prominenza del passaggio testacollo del femore, il secondo, di tipo pincer, è caratterizzato da una sovracopertura più o meno estesa del ciglio acetabolare. Non di rado i due tipi di FAI coesistono dando luogo a un meccanismo di tipo misto, che presenta entrambe le caratteristiche precedenti. Il dolore tipico è quello inguinale, coxalgico, in tutte le attività che richiedono il movimento combinato di flessioneadduzione- intrarotazione. Esistono test sensibili ma spesso poco specifici per avvalorare clinicamente il sospetto di FAI e sono: il FADDIR, il test di Ribas, il FABER e il test del conflitto posteriore. La radiologia, che si avvale di proiezioni ben determinate, è necessaria e fondamentale per la conferma diagnostica del FAI. Nelle radiografie vanno ricercati i segni tipici del conflitto tra cui i più importanti sono il segno del manico di pistola e il cross-over sign. A completamento diagnostico l’artro-risonanza magnetica fornisce informazioni precise su estensione e localizzazione delle lesioni intra articolari, vero limite del trattamento chirurgico conservativo, di questa patologia. L’approccio terapeutico, nei soggetti che non presentano degenerazioni articolari avanzate, è rappresentato dalla chirurgia di conservazione articolare. Esistono tre approcci chirurgici: artroscopico, aperto con lussazione chirurgica secondo Ganz e aperto ma mini-invasivo con accesso anteriore a cui è possibile abbinare un tempo artroscopico.

SUMMARY

Femoro-acetabular impingement (FAI) is today considered cause of most of hip arthritis considered as primitive. FAI is derived from a non-perfect congruency between femoral head and acetabular cup because of two pathogenetic mechanisms. The first, the cam type, is caused by a “bump” on the head-neck passage, the second, the pincer type, is caused by an over-covering acetabulum. Not infrequently there is the coexistence of the two types of FAI, thus creating a mixed type of impingement, which presents both the previous features. Pain is typically inguinal, in all activities that require the combined movement of flexion-adduction-internal rotation. There are unspecific but sensitive tests to validate clinically suspected FAI and they are: the FADDIR test, the Ribas test, the FABER test and the posterior impingement test. Radiology, which uses defined projections, it is necessary and essential for diagnosis of FAI. X-rays are useful for finding typical signs of impingement and the most important are the pistol grip deformation and the cross-over sign. Arthro-MRI is used to complete the diagnosis and provides information on extension and localization of intra-articular lesions, which are the real limit of the conservative surgical treatment of this disease. The therapeutic approach, in subjects that do not show advanced articular degeneration, is represented by conservative surgery. There are three surgical approaches: arthroscopic, with open surgical dislocation with Ganz’s technique, and open with minimally invasive anterior approach that can be combined with an arthroscopic time.

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