Denosumab: un nuovo approccio terapeutico nel trattamento dell’osteoporosi

Denosumab: a new therapeutic approach in the treatment of osteoporosis

M.L. Brandi

SOD Malattie del Metabolismo Minerale e Osseo, Firenze

Riassunto

Denosumab è un anticorpo monoclonale interamente umano dotato di elevata affinità e specificità per il RANKL umano. Tramite il legame con il proprio bersaglio, denosumab impedisce l’interazione del RANKL con il proprio recettore RANK sulla superficie degli osteoclasti maturi e dei loro precursori e inibisce il riassorbimento osseo da essi mediato. Somministrato per via sottocutanea ogni 6 mesi, denosumab ha dimostrato di ridurre il rimodellamento osseo e di aumentare la densità minerale ossea nelle donne in postmenopausa con ridotta massa ossea e osteoporosi. In queste pazienti denosumab ha ridotto in modo significativo il rischio di fratture vertebrali, non vertebrali e di femore. In tutti gli studi clinici fino ad oggi pubblicati, denosumab è stato ben tollerato con un’incidenza di eventi avversi, incluse le infezioni e le neoplasie, in genere simile a quella osservata in pazienti trattati con placebo o con alendronato. Il regime di somministrazione sottocutaneo semestrale di denosumab ha il potenziale di aumentare la compliance e la persistenza dei pazienti, con un conseguente ulteriore beneficio derivante dal trattamento. Denosumab rappresenta quindi un farmaco innovativo e promettente per il trattamento dell’osteoporosi postmenopausale e per la prevenzione delle fratture da fragilità.

Summary

Denosumab is a fully human monoclonal antibody with a high affinity and specificity for human RANKL. By binding to its target, denosumab prevents the interaction of RANKL with its receptor RANK on mature osteoclasts and their precursors and inhibits osteoclast-mediated bone resorption. Administered as a subcutaneous injection every six months, denosumab has been shown to decrease bone turnover and to increase bone mineral density in postmenopausal women with low bone mass and osteoporosis. In these patients denosumab significantly reduced the risk of vertebral fractures, hip fractures and non-vertebral fractures. In all clinical trials published to date, denosumab was well tolerated with an incidence of adverse events, including infections and malignancies, generally similar to subjects receiving placebo or alendronate. The denosumab therapeutic regimen consisting in a subcutaneous injection every 6 months may increase patient compliance and persistence with a further benefit from treatment. Denosumab represents therefore an innovative and promising drug for the treatment of postmenopausal osteoporosis and the prevention of fragility fractures.

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