Fratture da osteoporosi: lo specchio di una fragilità sottostante

The osteoporotic fractures: the mirror of the underlying fragility

U. Tarantino, M. Feola, E. Piccirilli, D. Marziali, C. Rao

Università di Roma Tor Vergata, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Dipartimento di Ortopedia e Traumatologia, Fondazione Policlinico Tor Vergata, Roma

Riassunto

L’invecchiamento della popolazione comporta l’aumento dell’incidenza delle patologie cronico-degenerative che colpiscono l’apparato muscolo-scheletrico, prima fra tutte l’osteoporosi. Le alterazioni macro e microarchitetturali che caratterizzano l’osteoporosi conducono ad una perdita progressiva delle proprietà biomeccaniche del tessuto osseo, con un conseguente aumento del rischio di caduta e di frattura. Le fratture da fragilità rappresentano, infatti, il drammatico epilogo della storia naturale dell’osteoporosi nell’anziano. I meccanismi che sottendono alla fragilità scheletrica sono molteplici. L’alterazione di diversi pathway di segnale intracellulare, il progressivo sovvertimento della struttura muscolare tipico della sarcopenia osteoporosi-correlata e la compromessa realizzazione delle fasi che conducono ad un buon fracture-healing contribuiscono alla definizione della “frailty syndrome” a cui spesso va incontro il paziente anziano. Un approccio diagnostico-terapeutico integrato consente all’ortopedico di riconoscere l’osteoporosi e di pianificare strategie chirurgiche appropriate. In aggiunta, una terapia farmacologica mirata e l’utilizzo di ulteriori misure preventive sono essenziali per ridurre il rischio di rifrattura. Una gestione corretta del paziente con frattura da fragilità prevede un approccio multimodale che vede l’ortopedico al centro di un team multidisciplinare con più figure specialistiche coinvolte dal momento dell’ingresso in reparto per tutto il percorso riabilitativo.

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