Fratture peri-impianto al chiodo cefalomidollare di femore: risultati preliminari, valutazione dei fattori di rischio e analisi della letteratura

Peri-implant fractures at the cephalomedullary nail of femur: preliminar results, evaluation of risk factors and analysis of literature

Giorgio Mastromatteo, Damiano Petaccia, Andrea Pantalone, Danilo Bruni, Roberto Buda

Clinica Ortopedica e Traumatologica, Ospedale Clinicizzato SS Annunziata Chieti, Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento, Università “G. d’Annunzio”, Chieti

DOI 10.32050/0390-0134-292

Introduzione. Scopo di questo studio retrospettivo è quello di valutare i fattori di rischio e le possibili cause di fratture peri-impianto al chiodo cefalomidollare di femore, attraverso un’analisi della letteratura. Inoltre, sono stati valutati gli outcomes clinici e radiografici a un follow-up di 12 mesi.

Materiali e metodi. Nel periodo tra Dicembre 2013 e Dicembre 2019, 820 pazienti con frattura pertrocanterica sono stati trattati con chiodo cefalomidollare. In questo studio sono stati inclusi 16 pazienti con successiva frattura peri-impianto. Il tempo medio tra osteosintesi e rifrattura è stato di 107 giorni. Sono stati programmati controlli clinici e radiografici fino a 12 mesi.

Risultati. Nella nostra casistica il tasso di incidenza è stato del 2%. Quindici casi di fratture peri-impianto si sono verificati su chiodo corto (2,1%); 1 caso su chiodo lungo (0,9%). Sette casi si sono verificati su chiodo con bloccaggio distale dinamico (1,8%); 9 casi su chiodo con bloccaggio distale statico (2%). Tredici casi si sono verificati su chiodo Zimmer ZNN™ (2,1%); 3 casi su chiodo Stryker Gamma™ (1,9%). A un follow-up di 12 mesi, 8 pazienti hanno ripreso la condizione precedente al trauma; 6 pazienti hanno avuto riduzione accettabile delle capacità motorie; 2 pazienti hanno avuto una inabilità di grado elevato.

Discussione. Il nostro studio suggerisce un rischio maggiore di fratture peri-impianto su chiodo cefalomidollare corto rispetto al chiodo lungo. Il modello di chiodo e il tipo di configurazione non influenzano il rischio di frattura peri-impianto. Saranno necessari eventuali studi multicentrici per confermare questi dati preliminari.

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