Fratture trimalleolari: è giunta l’ora di sintetizzare sempre il terzo malleolo?

Trimalleolar Fractures: is it the time to always synthetize the posterior malleolus?

Stefano Mortera 1, Walter Daghino 2, Alessandro Massè 3

1 Ortopedia e Traumatologia AOU San Luigi Gonzaga Orbassano; 2 Struttura Complessa Ortopedia e Traumatologia Ospedale degli Infermi Biella; 3 Clinica Ortopedica e Traumatologica Ospedale CTO Città della Salute e della Scienza Torino

DOI 10.32050/0390-0134-N398

Introduzione. I traumatismi di caviglia sono una patologia diffusa e che impatta negativamente sullo stile di vita del paziente che li subisce. 

Materiali e metodi. È stata eseguita una valutazione retrospettiva da parte di un unico chirurgo ortopedico di 183 pazienti sottoposti ad intervento di osteosintesi di fratture trimalleolari occorse dal 2014 al 2017 presso l’Ospedale CTO di Torino con un follow-up minimo di 12 mesi quantificando, sia dal punto di vista clinico (American Orthopaedic Foot and Ankle Society e Short Form Survey) che radiografico (classificazione di Kellgren-Lawrence), il tasso di artrosi di caviglia sviluppatosi a distanza; i risultati sono stati stratificati a seconda della bontà e stabilità della eventuale sintesi del terzo malleolo. 

Risultati. Dei 183 pazienti presi in esame, ne sono stati arruolati 84. La sintesi del terzo malleolo è stata effettuata su 21 di questi. 

Discussione. Lo studio ha mostrato assenza di vantaggio clinico in termini di performance articolare a breve termine nei due gruppi a confronto; è apparso evidente, invece, un vantaggio radiologico, seppur non statisticamente significativo, per i pazienti sottoposti a trattamento chirurgico del terzo malleolo. Tale vantaggio ha sfiorato la significatività quando i gruppi sono stati omogeneizzati per dimensioni del frammento da trattare. 

Conclusioni. La sintesi del terzo malleolo, analizzata in un campione moderatamente esiguo di pazienti, indipendentemente dalle sue dimensioni, non evidenzia a breve-medio termine differenze significative del quadro clinico in termini di soggettivo benessere e performance ma sembrerebbe comportare all’imaging un minor consumo articolare. È necessario, comunque, un più lungo follow-up per poter definire il miglior iter terapeutico.

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