Gestione del dolore cronico nel paziente orto-geriatrico. Dai principi fisiopatologici ai nuovi farmaci

Management of chronic pain in the ortho-geriatric patient From pathophysiological features to new drugs

Filippo Niccolai, Chukwuma Okoye

UO Geriatria, Azienda Opedaliero Universitaria Pisana, Pisa

DOI 10.32050/0390-0134-N405

Nel paziente anziano la presenza di dolore cronico si associa ad un aumentato rischio di ridotta qualità di vita e perdita di indipendenza funzionale. È pertanto essenziale definire le strategie ottimali per una sua corretta gestione (in termini di valutazione diagnosi e trattamento). Sebbene l’età avanzata ponga numerose sfide al clinico per una corretta gestione del dolore, legate alle modifiche fisiologiche associate all’invecchiamento, alle difficoltà di diagnosi e di comunicazione, nonché alla presenza di comorbilità e poli-farmacoterapia, un’adeguata formazione del personale sanitario e un intervento multidisciplinare possono garantire il controllo della sintomatologia dolorosa anche in questa popolazione di pazienti. Una corretta gestione del paziente anziano con sintomatologia dolorosa dovrebbe comprendere un’attenta valutazione delle condizioni cliniche del paziente e una quantificazione del dolore, un intervento educativo rivolto al paziente e ai caregiver, e un piano di cura individualizzato, comprendente misure non-farmacologiche (terapia fisica e occupazionale) e farmacologiche, da scegliere attentamente in rapporto alle condizioni del paziente. Tra i farmaci analgesici, sebbene paracetamolo e FANS siano utili soprattutto nella gestione del dolore acuto lieve-moderato, il loro utilizzo prolungato è poco efficace nel controllo del dolore cronico e associato a un elevato rischio di eventi avversi. D’altra parte gli oppioidi, pur risultando efficaci nel controllo del dolore cronico severo, devono essere utilizzati con cautela e scelti con attenzione, soprattutto nei pazienti orto-geriatrici. Tra gli oppioidi forti attualmente disponibili, tapentadolo è un farmaco analgesico che agisce sia come agonista a livello dei recettori μ per gli oppioidi (MOR), sia come inibitore del reuptake della noradrenalina (NRI), esercitando in tal modo un’azione sinergica in termini di efficacia analgesica, pur mantenendo un buon profilo di tollerabilità. Tapentadolo può quindi essere definito come il primo farmaco “MOR-NRI”, in grado di garantire un’azione combinata contro il dolore nocicettivo, neuropatico o misto senza dover ricorrere all’associazione di più principi attivi. Ciò risulta particolarmente vantaggioso nel paziente anziano, spesso pluri-trattato, nel quale tapentadolo può rappresentare una valida opzione grazie al basso rischio di interazioni farmacologiche.

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