Il ruolo dell’artroscopia d’anca nel trattamento delle lesioni condrali acetabolari: stato dell’arte tra passato e futuro

The role of hip arthroscopy in the treatment of acetabular chondral lesions: state of the art between past and future

Eugenio Jannelli 1, Gaia Maccario 1, Alessandro Ivone 1, Matteo Ghiara 1, Enrico Ferranti Calderoni 1, Leonardo Puddu 2, Andrea Fontana 3, Francesco Benazzo 1

1 Clinica di Ortopedia e Traumatologia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia; 2 Dipartimento di Ortopedia, Università di Sassari; 3 COF Lanzo Hospital, Como

DOI 10.32050/0390-0134-197

Le lesioni cartilaginee acetabolari si sviluppano più frequentemente come conseguenza di diversi e molteplici fattori: in particolare il conflitto femoroacetabolare (FAI) è da anni riconosciuto come una delle cause principali di condropatia acetabolare e, più in generale, come una vera e propria patologia pre-artrosica. La diagnostica per immagini presenta una bassa sensibilità, pertanto l’artroscopia di anca, oltre alle indicazioni terapeutiche, rappresenta il gold standard nella diagnosi dei difetti condrali acetabolari, garantendo una visione diretta dell’estensione e della localizzazione degli stessi. Le condropatie dell’acetabolo sono una causa frequente di dolore e limitazione articolare: inoltre, se non sono adeguatamente trattate, esse tendono a peggiorare ed estendersi rapidamente. Scopo di questa review è quello di inquadrare le lesioni cartilaginee acetabolari, soffermandosi maggiormente sui diversi tipi di trattamento proposti in letteratura e su come le indicazioni chirurgiche varino in base al grado ed alla localizzazione delle stesse.

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