La sindrome compartimentale acuta

Acute compartment syndrome

Domenico A. Campanacci 1, Mauro Cenatiempo 2, Maurizio Scorianz 1, Miriam Armenio 3, Roberto Buzzi 4

1 Dipartimento di Chirurgia e Medicina Traslazionale, Università di Firenze S.O.D.c Ortopedia Oncologica e Ricostruttiva Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi; 2 Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia, Università di Firenze; 3 Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Università di Firenze; 4 Dipartimento di Chirurgia e Medicina Traslazionale, Università di Firenze S.O.D.c Traumatologia e Ortopedia Generale Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi

La sindrome compartimentale acuta (SCA) è una grave condizione clinica determinata dall’aumento della pressione tissutale che determina una diminuzione della perfusione con conseguente ischemia. Può essere determinata dall’aumento del volume all’interno di un compartimento o dalla riduzione del volume del compartimento causata da compressione esterna. La causa più frequente è un trauma ad alta energia, ma può svilupparsi anche in seguito a traumi meno rilevanti, ad interventi chirurgici sugli arti o all’applicazione di apparecchi gessati. Le sedi anatomiche più colpite sono la gamba e l’avambraccio, ma possono essere interessate anche la coscia, il braccio, la mano e il piede. La diagnosi precoce ed il trattamento tempestivo sono di fondamentale importanza per prevenire gli esiti invalidanti. La diagnosi è clinica e può essere confermata dalla misurazione delle pressioni compartimentali. Il trattamento è basato sulla fasciotomia decompressiva da eseguire in urgenza. La SCA può portare a grave deficit funzionale, relativo alla necrosi muscolare ed al danno neurologico o alla temibile retrazione ischemica con deformità dell’arto.

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