L’ortopedico che parlava al Papa e… sussurrava alle rose! Gianfranco Fineschi

Nunzio Spina

UO di Ortopedia e Traumatologia, Ospedale di Macerata, ASUR Marche, Area Vasta n. 3

C’era un sentimento che dominava ogni atto della sua vita: la passione! E lasciandosi trascinare da questo impulso, tutto scaturiva in maniera semplice e rigorosa al tempo stesso. L’amore per le cose che lo interessavano andava di pari passo con l’impegno e lo studio che vi dedicava; il suo desiderio di conoscere era fatalmente convogliato in un percorso metodico, scientifico. Si prefiggeva sempre una meta da raggiungere, una ambizione da soddisfare: che era quella di riuscire, di essere “qualcuno”. Senza differenza tra professione e hobby, tra lavoro e attività sociale.

Questione di stimoli e di valori. Che Gianfranco Fineschi aveva dentro, nel suo genoma, nell’etica del suo modo di vivere. Per cui diventare un famoso ortopedico fu per lui un traguardo naturale, quasi obbligato, così come quello che lo vide eccellere nelle vesti di collezionista di rose o di presidente di una banda musicale. Si fece guidare dalla passione anche nella vicenda che sicuramente gli procurò maggiore notorietà, il rapporto medico-paziente con papa Giovanni Paolo II, dove alla fine ottenne, oltre al successo dell’importante incarico a lui affidato, il privilegio di uno straordinario legame spirituale.

Ed è da questo avvenimento – noto ai più – che facciamo partire il nostro racconto, alla riscoperta di un personaggio e delle sue tante storie. Anche le meno conosciute.

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