Lussazione chirurgica dell’anca nel trattamento della malattia di Legg-Calvé-Perthes e dell’epifisiolisi moderata-severa della testa del femore

Surgical hip dislocation for the treatment of the Legg-Calvé-Perthes disease and moderate-severe scfe

Nicola Guindani (1), Oliver Eberhardt (1), Michele F. Surace (2), Paolo Cherubino (2), Thomas Wirth (1) Francisco F. Fernandez (1)

1) Orthopädische Klinik, Klinikum Stuttgart, Olgahospital, Germany; 2) Dipartimento di Biotecnologie e Scienze della Vita, University of Insubria, Varese, Italy

Introduzione. La malattia di Legg-Calvé-Perthes (MLCP) o l’epifisiolisi di femore prossimale (ECF) possono risultare in complesse deformità dell’anca causanti conflitto femoro-acetabolare (FAI), limitazione funzionale e, alla fine, coxartrosi precoce (OA). La lussazione chirurgica dell’anca (SHD) può essere usata per approcciare le deformità dell’anca dovute a MLCP o ECF, tuttavia il suo ruolo rimane da verificare e una delle complicanze più temute è la necrosi avascolare della testa del femore (ON).

Obiettivi. Lo scopo di questo studio è la valutazione clinica e radiografica dei risultati a breve termine e delle complicazioni dopo SHD in pazienti giovani (<18 anni) con MLCP o ECF.

Materiali e metodi. In questo studio retrospettivo sono stati valutati i risultati clinici e radiografici in pazienti sottoposti a un intervento con SHD (Ganz) tra il 2008 e il 2012 per MLCP o ECF moderata/severa. Sono stati valutati nel pre-/postoperatorio i dati clinici, le radiografie, il modified Harris hip score (mHHS), non arthritic hip score (NAHS) and short form 12 (SF-12). Sulle radiografie sono stati valutati la classificazione di Stulberg, sphericity deviation score (SDS), angolo α, indice di Reimer, angoli di Sharp, Wiberg, ACM, CCD, signs of ON and OA.

Risultati. Dopo un FU medio di 3 anni (range 0,5-6 anni) sono stati valutati 28 pazienti (15 MLCPe 13 ECF). L’età media all’intervento era 14 anni (range, 10-18 anni). Prima della SHD in 14/15 pazienti con MLCP era già stato eseguito almeno un intervento all’anca: 10/15 (67%) osteototomia derotativa valgizzante (IDVO), 4/15 (27%) artroscopia d’anca, 2/15 (13%) osteotomia di bacino (OB)) e 1/15 (7%) ostetotomia intertrocanterica varizzante. Assieme alla SHD per MLCP un paziente è stato sottoposto contemporaneamente a OB (1/15, 7%), due a una riparazione di una lesione cartilaginea (2/15, 13%) e due a una mosaicoplastica (2/15, 13%). Un’ostetotomia di Dunn è stata eseguita in 10 pazienti con ECF. Risultati migliori sono stati ottenuti con SF-12 e il 90% dei pazienti al FU erano soddisfatti dei risultati dell’intervento. Due pazienti avevano una THA ed uno ne era in attesa (3/28; 10%). La progressione dell’ON è stata notata in quattro pazienti con ECF (4/13; 30%); un altro paziente con MLCP e segni di ON al preoperatorio aveva sviluppato un’anchilosi. L’angolo α e l’indice di Reimer mostravano un miglioramento significativo mentre il miglioramento di SDS non era significativo.

Conclusioni. Le deformità gravi d’anca in pazienti in età pediatrica/giovanile dopo MLCP o ECF possono essere approcciate con SHD combinata con trattamenti specifici per le anomalie strutturali individuali. Dopo un FU di tre anni i risultati sono comparabili con studi precedenti e i pazienti mostrano un’elevata percentuale di soddisfazione, tuttavia l’efficacia di queste procedure deve essere verificata sul lungo termine. I risultati e le complicazioni sembrano correlate con le lesioni preoperatorie e il tipo di trattamento/i eseguiti.

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