Pseudoartrosi e perdite di sostanza

Long bone nonunions and bone defects

G.M. Calori, L. Tagliabue, M. Colombo, E. Mazza, W. Albisetti

Istituto "G. Pini", Università di Milano

Riassunto

Le pseudoartrosi delle ossa lunghe e i difetti ossei critici sono tra le complicanze più difficili da trattare. Nel corso degli anni molte classificazioni, tutte basate su una valutazione radiologica, sono state proposte nel tentativo di ottenere un corretto inquadramento di questa patologia. Recentemente è stato proposta una nuova classificazione: il Non Union Scoring System (Nuss) che pone l’attenzione non solo sulla qualità dell’osso e sui problemi di osteosintesi, ma sulle condizioni del paziente in toto (malattie, stile di vita e utilizzo di farmaci) e quelle dei tessuti molli. Abbiamo esaminato tutti gli agenti coadiuvanti che possono essere utilizzati in supporto alla sintesi ossea: i fattori di crescita ossea di sintesi, gli scaffold, il PRP autologo, il trapianto autologo di cellule mesenchimali totipotenti e la matrice ossea demineralizzata. L’uso di promotori della riparazione ossea sembra dare i migliori risultati di guarigione, ma, nel tentativo di evitare gli sprechi economici, abbiamo proposto un algoritmo di trattamento basato sulla tipologia di pseudoartrosi o perdita di sostanza in rapporto alla sede anatomica colpita.

Summary

The long bone nonunions and critical bone defects are two of the more difficult complications to treat. Over the years many classifications, all based on a radiological assessment, have been proposed in attempt to obtain a correct classification of this disease. It was recently proposed a new classification: the Non-Union Scoring System (Nuss), which focuses not only on bone quality and osteosynthesis problems, but on the conditions of the patient as a whole (diseases, lifestyle and use of drugs) and those of soft tissue. We examined all adjuvant agents which may be used in support of bone synthesis: synthetic bone growth factors, scaffolds, autologous PRP, transplantation of autologous totipotent mesenchymal cells and demineralized bone matrix. The use of promoters of bone repair appears to give the best results in healing, but in an attempt to avoid economic waste, we have proposed a treatment algorithm based on the type of nonunion or bone defect in relation to the anatomical site affected.

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