In ricordo del Professor Michele Lisanti, ortopedico in Pisa

Paolo Tranquilli Leali

FBSE, Professore Ordinario di Malattie dell’Apparato Locomotore

Paolo ma come li fai gli spaghetti cacio e pepe?

Molti direte: ma cosa c’entra?

Invece è molto pertinente, in quanto date per scontate le grandi qualità professionali di Michele:

MEDICO CHIRURGO dal 1976, specialista in Ortopedia e Traumatologia, Chirurgia della mano, Fisioterapia, Direttore dell’Ortopedia di Pontedera dal 2000 al 2007, e dal 2007, a quando ci ha lasciato, Direttore dell’Ortopedia dell’AOUP di Pisa, Direttore del Corso di Laurea in Scienze della Riabilitazione, docente e Direttore della Scuola di specializzazione in Ortopedia e Traumatologia, ha dato alle stampe circa 200 pubblicazioni, numerose monografie, centinaia di relazioni a congressi di rilievo non solo nazionale, ha eseguito circa diecimila interventi di chirurgia della mano, traumatologia, chirurgia del piede, chirurgia del ginocchio, chirurgia artroscopica, chirurgia del rachide, chirurgia della spalla e chirurgia protesica primaria e di revisione.

Penso che quanto sinteticamente e, in difetto, elencato qualifichi la vita professionale di un ortopedico UNIVERSITARIO di grande rilievo.

Detto ciò vorrei soffermarmi su alcuni aspetti della sua indole ricca di interessi e curiosità.

In questo millennio è stato necessario, per ricordare i valori di una VITA VERA, ascoltare il testamento spirituale di Steve Jobs: siate affamati di sapere, siate curiosi, siate folli…

Michele è vissuto così: ricordate che il primo a utilizzare le stampanti tridimensionali in Italia per pianificare gli interventi chirurgici è stato lui, che la sua casistica operatoria varia da C2 alla falange distale del V dito, frutto della nostra scuola che pretendeva che prima di dedicarsi, eventualmente, a un interesse monotematico si conoscesse bene tutta la specialità, mano chirurgica delicata e sicura, docente appassionato e “tutore” vigile dei “suoi” ragazzi, vissuto sempre nel rispetto della vita e del benessere dei “suoi” pazienti.

Appassionato di cucina, hobby appropriatissimo alla sua indole, infatti il cuoco deve avere curiosità, sensibilità, mano leggera e, quindi, non poteva che essere un cuoco eccellente. Molti ortopedici eccellenti sono, infatti, cuochi eccellenti o grandi buongustai.

L’unico mio grande rimpianto è di non esserci confrontati a tavola sul cacio e pepe, ricetta che ci eravamo scambiati con tecniche di cottura diverse, perché in questa vita frenetica che ci assilla perdiamo il senso del tempo e dello spazio negato ai valori veri e agli amici.

Un abbraccio Michele, grazie di esserci stato, ma esercitati con il cacio e pepe che quando arrivo ti farò gustare il mio.

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