Risultati a lungo termine dell’osteosintesi interna nelle fratture del piatto tibiale

Long term results of internal fixation for fractures of the tibial plateau

F. Valli, E. Paiusco, M. Molina, F.A. Grassi

Dipartimento di Scienze Ortopediche e Traumatologiche "M. Boni", Università dell'Insubria, Varese; 1 S.C. di Ortopedia e Traumatologia, A.O.U. "Maggiore della Carità", Università del Piemonte Orientale "A. Avogadro", Novara

Riassunto

Obiettivi

Lo scopo di questo studio retrospettivo è analizzare i risultati clinici e radiografici a lungo termine ottenuti con il trattamento delle fratture del piatto tibiale mediante osteosintesi interna.

Metodi

Sono stati inclusi 42 pazienti, con un’età media di 45,4 anni (range 18-77), trattati nel periodo 1992-2001. In base alla classificazione di Schatzker le fratture erano così suddivise: 9 di tipo I, 18 di tipo II, 8 di tipo III, 1 di tipo IV, 5 di tipo V e 1 di tipo VI. L’osteosintesi è stata praticata con placca e viti in 21 pazienti e con viti cannulate libere in 21 pazienti.

Risultati

Il follow-up medio è stato di 114 mesi (range, 72-156). Si sono osservate complicanze in 7 pazienti (16,6%): 2 trombosi venose profonde, 2 mobilizzazioni dei mezzi di sintesi, 2 infezioni superficiali della ferita e una osteomielite. Al controllo più recente i punteggi medi della Knee Score Society (KSS) e della Tegner-Lysholm Knee Score (TLKS) sono stati rispettivamente di 90,6 (range, 60,5-100) e 87,9 (range, 52-100). Radiograficamente 23 pazienti (54,8%) presentavano alterazioni degenerative articolari di grado I secondo Ahlbäck, 13 (31%) di grado II e 4 (9,5%) di grado III; in 2 pazienti (4,7%) il quadro radiografico era normale.

Conclusioni

L’osteosintesi interna delle fratture del piatto tibiale consente di ottenere risultati clinici soddisfacenti a lungo termine, nonostante la frequente evidenza radiografica di iniziale gonartrosi. Oltre ad un’osteosintesi adeguata, l’integrità dei menischi e l’età < 50 anni sono i parametri correlati con una prognosi migliore.

 

Summary

Objectives

Aim of this retrospecitve study is to analyze the long term clinical and radiographic results achieved after internal fixation of tibial plateau fractures.

Methods

42 patients, with a mean age of 45.4 years (range, 18 to 77) and treated between 1992 and 2001, were included. According to the Schatzker classification there were 9 type I fractures, 18 type II, 8 type III, 1 type IV, 5 type V e 1 type VI fracture. Internal fixation was performed with plate and screws in 21 cases and with cannulated screws alone in 21 cases.

Results

The average follow up was 114 months (range, 72 to 156). Complications were observed in 7 patients (16.6%): 2 deep venous thrombosis, 2 hardware loosening, 2 superficial wound infection and 1 osteomyelitis. At the latest control, the average scores for the Knee Score Society (KSS) and the Tegner-Lysholm Knee Score (TLKS) were respectively 90.6 (range, 60.5-100) and 87.9 (range, 52-100). Radiographically, 23 patients (54.8%) showed grade I degenerative joint changes according to Ahlbäck’s classification, 13 patients showed grade II changes (31%) and 4 patients (9.5%) grade III changes; in 2 patients (4.7%) radiograms were normal.

Conclusions

Internal fixation of tibial plateau fractures allows to achieve satisfactory clinical results in the long term, despite the frequent radiographic evidence of initial gonarthrosis. In addition to an adequate osteosynthesis, parameters correlated to a better prognosis include integrity of menisci and age under 50 years.

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