Risultati a medio-lungo termine della artrodesi sottoastragalica con innesto osseo di banca per piede piatto degenerativo dell’adulto

Long-medium term results of subtalar arthrodesis with allograft for adult-acquired flatfoot deformity

Alessandro Pudda 1, Venanzio Iacono 2, Fabrizio Cortese 3, Claudio Zorzi 2

1Reparto Ortopedia e Traumatologia, Ospedale Centrale di Bolzano (BZ); 2 Divisione Ortopedia, IRCCS Sacro Cuore Don Calabria Negrar (VR); 3 Unità Operativa Ortopedia e Traumatologia, Rovereto e Arco (TN)

DOI 10.32050/0390-0134-298

Obiettivi. Il nostro studio si propone di valutare l’outcome funzionale e la qualità di vita, a medio-lungo termine, dei pazienti sottoposti ad intervento di artrodesi dell’articolazione sottoastragalica con alloinnesto di spongiosa da banca, in conseguenza di un piede piatto degenerativo dell’adulto. Questa tecnica ha mostrato dei buoni risultati nel ripristino di un corretto asse del retropiede e nella riduzione del dolore a un follow-up medio di 48 mesi.

Materiali e metodi. Sono stati inclusi nello studio 78 pazienti, 64% donne, di età media 63 anni, con piede piatto degenerativo dell’adulto e dolore resistente alla terapia conservativa per oltre 6 mesi, il follow-up medio è stato di 48 mesi. Sono stati utilizzati per la valutazione dell’outcome funzionale e della qualità di vita il questionario American Orthopaedic Foot and Ankle Society (AOFAS) Ankle-Hindfoot Evaluation Score nella validazione italiana, e la misurazione del dolore tramite la VAS.

Risultati. I risultati buoni o eccellenti secondo le scale di valutazione utilizzate sono stati il 78%, e la VAS postoperatoria è diminuita di circa 6 punti in media, risultando inferiore a 2 nel 92% dei pazienti a 4 anni circa di follow-up. La fusione, definita dalle immagini radiografiche e dall’assenza di dolore, è stata raggiunta nel 92% dei pazienti, con 6 casi di fallimento che hanno reso necessaria la revisione chirurgica.

Conclusioni. L’intervento di artrodesi della sottoastragalica con innesto osseo di banca ha avuto dei risultati buoni o eccellenti nella diminuzione del dolore e nell’outcome clinico con un miglioramento della qualità di vita e un’importante soddisfazione dei pazienti con una percentuale di complicanze coerente con la letteratura recente.

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