Stratificazione del rischio in pazienti sottoposti a chirurgia protesica: uno studio retrospettivo multicentrico

Risk stratification in patients undergoing total joint arthrthoplasty: a multicenter retrospective study

Annalisa Rosso 1, Giovanni Baglio 1, Erica Eugeni 1, Emilio Romanini 2, Irene Schettini 2, Biagio Moretti 3, Giuseppe Solarino 3, Lorenzo Moretti 3, Pietro Randelli 4, Paolo Ferrua 4, Anna Maria Maestroni 4, Alberto Momoli 5, Stefano Giaretta 5, Mario Manca 6, Luca Bonini 6, Paolo Tranquilli Leali 7

1 Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS); 2 Polo Sanitario San Feliciano, Roma; 3 UOC Ortopedia e Traumatologia, Azienda Ospedaliera-Universitaria, Policlinico di Bari; 4 Prima Clinica Ortopedica, ASST Istituto Ortopedico Gaetano Pini-CTO, Università degli Studi di Milano; 5 Dipartimento di Ortopedia e Traumatologia, Ospedale Civile San Bortolo, Vicenza; 6 UOC Ortopedia e Traumatologia, Ospedale Unico della Versilia, Lido di Camaiore (LU); 7 Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia

DOI 10.32050/0390-0134-N396

Introduzione. La continua crescita degli interventi di chirurgia protesica ha subito una battuta d’arresto a causa dell’epidemia di COVID-19. Il recupero delle attività richiede strategie idonee a ridurre in sicurezza la durata dell’ospedalizzazione; a tale scopo, sono disponibili sistemi di stratificazione del rischio di eventi avversi, volti a ridurre le complicanze e a consentire una più efficace allocazione delle risorse. Nell’ottica del recupero dei volumi di attività persi, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) e la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) hanno realizzato uno studio multicentrico retrospettivo per identificare e validare variabili e score utili alla selezione di pazienti eleggibili per protocolli accelerati e riduzione dei tempi di degenza. 

Materiali e metodi. È stato realizzato uno studio retrospettivo per valutare la predittività di indici attualmente in uso nella pratica clinica e di singoli fattori di rischio che hanno impatto sulla durata della degenza, e per identificare un possibile score clinico integrato per individuare pazienti eleggibili a regimi di ricovero breve. Nello studio sono stati inclusi un totale di 1161 pazienti sottoposti a chirurgia protesica elettiva di anca, ginocchio e spalla nel periodo 2019-2020, provenienti da 4 centri: 380 dal Polo Sanitario San Feliciano di Roma (32,7%), 21 dall’Ospedale Versilia di Camaiore (1,8%), 367 dall’ASST-Pini-CTO di Milano (31,6%) e 393 dal Policlinico di Bari (33,9%). 

Risultati. All’analisi univariata è risultata un’associazione statisticamente significativa fra maggiore durata della degenza e sesso femminile, CCI superiore a 3, ASA score superiore a 2. Si è osservata una degenza media superiore per l’intervento al ginocchio (p = ,0,021) e una durata inferiore per la protesi di spalla (p = 0,000) rispetto all’intervento di artroprotesi d’anca. Il modello di regressione lineare multipla ha confermato le variabili significativamente associate a livello 5% con la durata della degenza, a eccezione dell’abitudine al fumo, fornendo i coefficienti per ciascuna modalità rispetto alle categorie di riferimento. L’analisi della varianza associata al modello di regressione ha mostrato valori di R2 pari a 10,6%. 

Discussione e conclusioni. Singoli fattori di rischio clinici non sembrano influenzare in maniera significativa l’outcome, mentre pesa maggiormente la comorbosità globale, misurata attraverso punteggi cumulativi quali il CCI e l’ASA score. Per contro, gli aspetti organizzativi sembrano influenzare la durata della degenza molto più di quelli clinici. Sarebbe auspicabile uniformare i metodi e gli strumenti di valutazione del rischio in chirurgia di elezione e integrare in queste valutazioni le caratteristiche dei singoli sistemi organizzativi che incidono sugli esiti della degenza in ospedale.

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