Terapia con onde d’urto extracorporee nei disturbi del consolidamento osseo. Basi biologiche e raccomandazioni operative

Extracorporeal shock wave therapy in bone healing disorders. Biological basis and operative applications

Pietro Romeo 1, Sergio Gigliotti 2, Angela Notarnicola 3, Maria Cristina D’Agostino 4, Maria Chiara Vulpiani 5, Roberto Frairia 6, Paolo Buselli 7, Sara Messina 7, Bruno Corrado 8, Ernesto Amelio 9

1 Centro di Ricerca Applicata sulla Stimolazione Biofisica dei Tessuti Muscoloscheletrici, Istituto Ortopedico Galeazzi IRCCS, Milano; 2 Ortopedia ASL NA 1 Centro, Napoli; 3 Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Unità Operativa Complessa di Ortopedia e Traumatologia Azienda Ospedaliero Universitaria, Bari; 4 Unità di Terapia e Ricerca Onde d’Urto, Istituto Humanitas Research Hospital, Rozzano (MI); 5 U.O.S. Medicina Fisica e Riabilitativa A.O. Sant’Andrea, Università degli Studi “Roma Sapienza”; 6 Dipartimento di Scienze Mediche, Università degli Studi di Torino; 7 U.O. Riabilitazione Specialistica ASST, Cremona; 8 Dipartimento di Sanità Pubblica, Università Degli Studi “Federico II”, Napoli; 9 Servizio di Terapia con Onde d’Urto, Azienda Ospedaliera Integrata, Verona Del Consiglio Direttivo della Società Italiana Terapia con Onde d’Urto (SITOD)

Nei disturbi del consolidamento osseo, l’efficacia della chirurgia può essere condizionata da varie complicanze. Tra le strategie non chirurgiche, la terapia con onde d’urto extracorporee (ESWT – Extracorporeal Shock Wave Therapy) rimanda al principio fisico della meccanotrasduzione, in base al quale, l’interazione molecolare tra l’impulso acustico e le strutture meccanosensibili delle cellule regola l’espressione genica di determinati fattori di crescita e sostanze pro angiogeniche. Tali prerogative conferiscono alle onde d’urto il significato traslazionale di terapia rigenerativa la cui efficacia nei trattamenti sull’osso dipende dalla corretta selezione dei pazienti, dal timing, dal rispetto di raccomandazioni operative e successive al trattamento.

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