Abstract
Un romanzo storico che nasce da un preciso, irresistibile bisogno: indagare su accadimenti del passato, con la curiosità di scoprire – o anche soltanto immaginare –situazioni e stati d’animo che nessuna testimonianza ha potuto tramandare. Facile per il chirurgo ortopedico Carlo Massoni, appassionato cultore di storia antica, farsi trascinare in questa avventura letteraria, raccogliendo a piene mani dalle fonti ufficiali, per poi aprire la porta dell’ignoto e dare libero sfogo alla propria creatività.
Dopo il felice esordio con “Il generale bizantino”, è stato nuovamente l’Impero romano d’Oriente a rappresentare il campo di esplorazione; stavolta col desiderio di dare luce alla particolare vicenda che ha riguardato il recupero di quella croce su cui si consumò il martirio di Gesù, divenuta fondamento della sacralità cristiana. Il racconto che Massoni è riuscito a tirar fuori, dal titolo “Il sentiero bianco - L’altra storia della vera croce”, ha colpito ancora una volta nel segno.
Un hobby non proprio da pieno relax mentale, il suo; piuttosto da coltivare, con lo studio, la ricerca bibliografica, l’applicazione continua. Praticamente, le stesse attenzioni che – suo buongrado – è costretto a dedicare alle patologie articolari, nella professione che da più di trent’anni svolge presso l’Azienda Ospedaliera San Giovanni-Addolorata e in alcune strutture private di Roma, sua città natale.
“Il sentiero bianco” si colloca in un preciso lasso temporale di soli ventidue giorni, nell’anno 636 d.C., e in uno spazio circoscritto, la provincia romana della “Palestina Prima”. La vicenda ruota attorno a una spedizione ordita dall’imperatore Eraclio I al fine di salvare la reliquia della “Vera Croce”, custodita a Gerusalemme, per sottrarla alle razzie dell’invasione araba. Missione affidata all’ufficiale bizantino Andronico – figura di eroe, al pari dei suoi compagni di ventura – costretto ad affrontare nel suo cammino ogni sorta di difficoltà, tra assalti nemici e insospettabili tradimenti.
L’intreccio tra realtà e finzione è inestricabile. Ci si trova piacevolmente immersi in un contesto storico perfettamente coerente con gli elementi distintivi dell’epoca. La raffigurazione di ambienti e paesaggi raccoglie ogni possibile sfumatura; i personaggi sono accuratamente descritti sotto l’aspetto fisico (compresi i particolari del tipico abbigliamento, militare o borghese), mentre il lato psicologico si appalesa dai dialoghi tra loro che ne caratterizzano pensieri e sentimenti. Il ritmo dell’azione è incalzante, con i drappelli di cavalieri in movimento, le imboscate, i ripetuti colpi di scena, le immagini cruente dei combattimenti. Il lettore ha proprio l’impressione di trovarsi in prima fila davanti a una sequenza cinematografica.
A tutto questo, l’autore riesce ad aggiungere il sapore della suspense, con una sorpresa finale che svela il significato metaforico – e profondamente spirituale – di quel “bianco” che colora “il sentiero”. In appendice, il glossario di termini arabi, greci o ebraici, inseriti nel testo, e le cartine geografiche costituiscono una provvidenziale guida alla comprensione del testo.
Il libro (284 pp, Edizioni Efesto), pubblicato nel maggio del 2023, è in vendita negli store on line.
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