Abstract
Prefazione “Chirurgia e umanesimo: quale attualità?”
a cura del Prof. Paolo Tranquilli Leali, Direttore Scientifico GIOT
Talora potrebbe venire da pensare di trovarsi nel “medioevo” del terzo millennio. Periodo ricchissimo di innovazione e di cambi di paradigmi sociali ma imbarbarito da ignoranza, superstizione e corruzione.
Il nostro vivere compulsivo, discretizzato in percezioni istantanee ed effimere, non ci lascia tempo per noi stessi e ovviamente, ancor meno per gli altri.
L’autore, il Professor Carlo Motta, classe del 1931, nato a Roma, specializzato in Ortopedia alla Sapienza, si trasferisce per lavorare in Germania, per poi, diventato apicale rientrare come primario a Salò e Brescia. Cittadino del mondo con residenza anche in Sud Africa e ora ritirato nel verde e nella quiete di Oriolo Romano, sottolinea l’importanza della tecnica ma che questa, senza morale e amorevolezza, perde di significato e di efficacia:
…Umanesimo in chirurgia significa non solo compiere in maniera tecnica perfetta un atto chirurgico sia pur difficile: il malato non ha bisogno solo di questo, ma deve sentire che la persona alla quale ha affidato il proprio corpo è in grado di comprenderlo e di amarlo. Solo conservando questo amore, sarà possibile mantenere una morale nella chirurgia, che ci permetterà di capire sempre i limiti dei nostri diritti e doveri.
Molti chirurghi ritengono che ascoltare il paziente rappresenti una perdita di tempo, ma a torto. Il primo dovere umanistico del chirurgo è quello di saper ascoltare il paziente, non solo per arricchire i dati anamnestici relativi alla diagnosi, ma per capirne la psicologia, il suo livello culturale, il suo grado emozionale, la sua concezione della vita, in modo da poter meglio adeguare la scelta del trattamento alle sue aspettative…
Quale miglior corollario alla campagna di sensibilizzazione “Primum non tacere” che la SIOT tiene nel 2022.
Vi chiedo di dedicare un frammento del vostro tempo a leggere quest’articolo, se non altro, perché l’Autore che nella Sua attività professionale ha eseguito più di 25.000 interventi chirurgici non ha avuto un contenzioso medico legale; e, poi, ad “ascoltare” non si “perde” mai tempo, anzi lo si valorizza.
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