Abstract
Giungeva alla nostra osservazione una signora di 75 anni che da oltre due mesi lamentava un dolore esagerato, insopportabile e continuo al polso e alla mano di destra. Non riferiva alcun beneficio o comunque soltanto transitorio, dopo l’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
La paziente si era rivolta tempo prima al proprio medico di famiglia che le aveva richiesto alcuni approfondimenti in merito ai suoi disturbi: degli esami ematochimici, una radiografia del polso destro di controllo e una visita fisiatrica. Nel frattempo, le aveva suggerito l’assunzione di paracetamolo 1 grammo x 3 al dì per controllare la sintomatologia dolorosa.
Per il resto la paziente godeva buone condizioni generali di salute e assumeva soltanto terapia anti-ipertensiva.
Dall’anamnesi emergeva che la paziente si era fratturata il polso destro 4 mesi prima cadendo nel bagno di casa. Dopo la caduta si era recata in Pronto Soccorso (PS) e veniva presa in carico dagli ortopedici, a seguito del riscontro radiologico di una frattura al polso destro. Alla paziente veniva quindi posizionato un apparecchio gessato. Alcuni giorni dopo questo evento, la paziente tornava spontaneamente al PS a seguito della comparsa di dolore urente al polso per cui veniva deciso di rimuovere il bendaggio e di riconfezionare un nuovo apparecchio gessato.
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