Abstract
Con i lettori il “patto narrativo” era già stato raggiunto e aveva prodotto effetti sorprendenti in termini di consenso. Marvin Menini si era servito di tutti i meccanismi che riescono a rafforzare il coinvolgimento emotivo, con la maestria del più esperto tra gli scrittori di romanzi gialli. La suspense, la sorpresa, far provare a ogni parola la curiosità di scoprire come continua e come va a finire la storia. Talmente felice l’esordio con Matteo De Foresta – un giornalista, il primo investigatore concepito dalla fantasia dell’autore – da costringere praticamente alla stesura di un secondo e poi di un terzo e un quarto racconto sullo stesso personaggio. Risultato: quattro best seller, tra il 2015 e il 2018, con un totale di più di dieci mila copie vendute. Per provare a rinsaldare quel “patto” – e per il gusto di rimettersi in gioco – Menini ha deciso di proseguire sulla strada del giallo, avvalendosi delle stesse strategie narrative ma cambiando radicalmente la figura del protagonista e la tecnica dell’intreccio. Ed ecco prendere vita le avventure di Alessandro Pinna, cinquantenne investigatore privato con un passato di ufficiale dell’Arma, che presta questo suo duplice ruolo a indagini diverse e distanziate nel tempo, inserite parallelamente (doppia trama senza flashback) in un unico romanzo. Come nel primo della nuova serie, “Due Delitti”, dove le due vicende in realtà si intersecano in qualche modo tra loro, offrendo pretesti per comprendere la vita del personaggio, i motivi del suo congedo volontario, la complessità del suo carattere: spigliato da una parte (arguto e piacente, ama le citazioni in latino e la musica classica), cupo e malinconico dall’altra (con irrisolti sensi di colpa e istinti di autopunizione). Aspetti umani che hanno fatto entrare anche lui, appassionatamente, nell’animo dei lettori. Il giallo di Menini è macchiato di forti tinte noir, perché le sue storie raccontano uno spaccato della società, con aspetti chiari e scuri, con personaggi di tutti i giorni (che mostrano pregi, debolezze, manie), con l’ambientazione che non fa da semplice sfondo, ma entra anch’essa nel vivo della vicenda. Genova sempre presente sulla scena, cosmopolita e intrigante. Nei racconti di De Foresta tutto ruota attorno al centro storico, con i suoi caruggi (i vicoli) e con i misteri che vi si rintanano. Nei “Due Delitti” di Pinna la visuale si allarga e si duplica, spaziando dalla baia di Boccadasse alle alture di Voltri: «…la sintesi di quello che è il territorio ligure – pennella l’autore – e l’indole dei suoi abitanti: colline rigogliose di ulivi e vigneti che degradano fino allo zero, dove iniziano mare e scogli. Dove le reti per le olive lasciano il posto a quelle per i pesci». Così, il dott. Marvin Menini – genovese di nascita e di cultura, ortopedico specialista in chirurgia della mano presso l’Ospedale Galliera, il più antico e uno dei più grandi della città – è entrato nel giro di pochi anni nella casta dei giallisti (o dei noiristi) emergenti. Compiaciuto di questa inaspettata visibilità, proietta mente e sguardo verso nuove esperienze letterarie, per continuare a stupire i propri lettori. Intanto, è già tornato sulle indagini di Alessandro Pinna, con “Genova uccide”, dove i delitti stavolta sono tre, e altrettante le storie che scorrono in epoche diverse. In serbo, sicuramente, nuovi protagonisti e nuove avventure… Tutti i romanzi di Marvin Menini, con le indagini di Matteo De Foresta e di Alessandro Pinna, sono in vendita sulle librerie on line (Fratelli Frilli Editori).
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