Abstract
La medicina si è evoluta enormemente negli ultimi dieci anni. Abbiamo acquisito una migliore comprensione della eziopatogenesi delle malattie e siamo in grado di elaborare programmi di trattamento personalizzati che hanno permesso una migliore sopravvivenza per i malati di cancro e di altre gravi patologie. Anche la chirurgia protesica ha fatto molta strada. Siamo attualmente in grado di eseguire interventi sull’anca e sul ginocchio con grande rapidità e consentiamo ai pazienti di tornare a casa dopo degenze sempre più brevi. Disponiamo di protocolli basati sull’evidenza per la prevenzione delle infezioni, la perdita di sangue, la gestione delle ferite e così via. Non è giunto il momento di riconsiderare anche il nostro approccio alla prevenzione del tromboembolismo venoso (TEV)? I nostri pazienti non trascorrono più ore sul tavolo operatorio, non rimangono immobilizzati a letto per giorni dopo gli interventi e non subiscono più l’invasività chirurgica del passato. L’era della chirurgia moderna è arrivata. Di conseguenza, anche il nostro approccio alla prevenzione del TEV dovrebbe seguire gli stessi principi. Il compendio che avete di fronte è il prodotto di molti mesi di attività di esperti di ortopedia, anestesia, medicina vascolare, cardiologia, ematologia e altre discipline per sviluppare un approccio alla prevenzione del TEV dopo chirurgia ortopedica basato quanto possibile su evidenze. Per sviluppare le raccomandazioni che leggerete sono state dedicate innumerevoli ore nella revisione della letteratura, nella discussione dei dati e delle prove. Per sviluppare queste “linee guida” è stato seguito con rigore il processo Delphi per la definizione del consenso. Questo documento dovrebbe essere per tutti una mappa da seguire per ridurre al minimo le complicanze del TEV senza causare altri problemi ai nostri pazienti. Siamo tutti pienamente consapevoli dei problemi che la somministrazione di anticoagulanti aggressivi può generare ai nostri pazienti. Il drenaggio prolungato della ferita, la formazione di ematomi, l’infezione periprotesica e persino la mortalità sono tutti problemi correlati alla somministrazione di anticoagulanti aggressivi. Una combinazione di procedure chirurgiche più brevi, riduzione della perdita ematica, deambulazione accelerata e somministrazione di agenti efficaci ma più sicuri, come l’acido acetilsalicilico, rappresentano l’approccio moderno alla prevenzione del TEV. Voglio congratularmi e ringraziare immensamente i miei grandi amici in Italia, guidati da Emilio Romanini, che hanno contribuito in primo luogo allo sviluppo di questo corpus di lavori e hanno investito tempo per tradurre e adattare scrupolosamente questo documento in italiano. Ho sempre ammirato l’approccio accademico e intelligente che i chirurghi e i medici italiani hanno nei confronti dei loro pazienti. Sono onorato e fortunato di aver imparato da tutti voi. Grazie per tutto quello che fate per i nostri pazienti.
Javad Parvizi
Consulting Editor for Research International Consensus Meeting on Venous Thromboembolism
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La cultura della “sicurezza” e della “qualità” in chirurgia.
Fra pochi mesi si compiono vent’anni dal primo incontro programmatico fra Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità (ISS) e Società Scientifiche al fine di realizzare un registro della chirurgia protesica ortopedica in Italia. I registri protesici rappresentano, infatti, uno strumento insostituibile per valutare l’efficacia dei dispositivi e per favorire il miglioramento della pratica chirurgica sulla base delle evidenze raccolte e degli outcomes raggiunti. Il Registro ISS delle protesi articolari nasce nel 2006 su mandato della Direzione Generale dei Dispositivi Medici e del servizio Farmaceutico (DGDMF) del Ministero della Salute con l’obiettivo di studiare un modello di flusso per il registro nazionale degli interventi di protesi di anca, stimolando parallelamente la definizione di una norma istitutiva dei registri degli impianti protesici. Fin dall’inizio la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) con il Gruppo di Lavoro in Ortopedia Basata sulle prove di Efficacia (GLOBE), Emilio Romanini, Roberto Padua, Gustavo Zanoli ed un suo delegato, Paolo Tranquilli Leali partecipa ai lavori del Comitato Scientifico del Registro Italiano ArtroProtesi (RIAP) sino all’agognata Istituzione ufficiale nel 2017. Il 2017 è davvero un anno “di svolta” perché in Europa si pubblica il Regolamento UE-2017/745, Medical Devices Regulation (MDR), che modifica le norme che disciplinano il sistema dei dispositivi medici, tenendo conto degli sviluppi degli ultimi vent’anni, con l’obiettivo di garantire un quadro normativo solido, idoneo a mantenere un elevato livello di sicurezza mentre in Italia si approva la Legge 8 marzo 2017, n. 24 “Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie” che all’art. 5 stabilisce che “gli esercenti le professioni sanitarie nell’esecuzione delle prestazioni sanitarie debbano attenersi, salve le specificità del caso concreto, alle raccomandazioni previste dalle linee guida (LG) elaborate da enti e istituzioni pubbliche e private, da società scientifiche e associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie iscritte in apposito elenco istituito…”. La SIOT è presente in questo elenco sin dalla sua prima istituzione, perché crede fortemente che i registri protesici e l’applicazione estesa del nuovo MDR aumenteranno, sempre di più, il volume e l’attendibilità dei dati di outcome e sicurezza grazie all’impiego sempre più consapevole di Linee Guida ufficiali. Sappiamo bene come una gestione non appropriata del tromboembolismo venoso (TEV) possa portare, se in difetto, a trombosi venose negli arti, a embolie polmonari e a morte e, se in eccesso, a essudazione della ferita, alla formazione di ematomi, infezioni periprotesiche e anche a morte. Alla luce delle nuove tecniche e tecnologie chirurgiche è necessario, pertanto, adeguare il nostro approccio alle condizioni attuali e cosa è meglio di un International Consensus Meeting che il Professor Javad Parvizi ha avuto il coraggio di realizzare (570 delegati, 115 Paesi) e che il Dr. Emilio Romanini ha avuto il coraggio di attualizzare alla realtà italiana? A loro, e ai loro collaboratori, non può non andare il Nostro più sincero ringraziamento. Al Dr. Romanini spetta l’ulteriore plauso di consentire a tutti gli ortopedici e anche a coloro che non sono familiari con la lingua inglese, di consultare queste indicazioni cliniche che SIOT avrà cura di diffondere capillarmente attraverso i canali web e a stampa con un numero monografico del GIOT, organo ufficiale della Società. Grazie Emilio, grazie GLOBE grazie a tutti coloro che vi hanno contribuito per questa grande opportunità che ci avete dato.
Paolo Tranquilli Leali
Direttore Scientifico Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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Cari colleghi,
è per me un grande onore partecipare in veste di Presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) alla presentazione di questo importante lavoro dell’International Consenus Meeting on Venous Thromboembolism (ICMVTE). Come affermato dal Prof. Parvizi che ha organizzato e coordinato questa consensus, l’evoluzione delle tecniche chirurgiche e la definizione di protocolli specifici per la mobilizzazione precoce dei pazienti hanno determinato la necessità di rivedere il nostro approccio al trattamento della prevenzione del tromboembolismo venoso (TVE). È stato un lavoro enorme e molto articolato che ha coinvolto molte Società scientifiche di tutto il mondo, non soltanto ortopediche ma anche di tutti i colleghi che partecipano attivamente alla gestione delle problematiche chirurgiche. Vorrei sottolineare l’importante contributo della SIOT a questo progetto e ringraziare tutti i colleghi che vi hanno partecipato. È estremamente importante che la nostra Società sia costantemente impegnata nell’attività di produzione di linee guida e di protocolli di trattamento specifici. L’evoluzione continua della nostra professione rende necessario infatti avere strumenti che ci permettano di lavorare in sicurezza e tranquillità. Desidero quindi esprimere un caloroso ringraziamento da parte mia e di tutta la SIOT al Dr. Emilio Romanini che coordina la commissione Linee Guida, al Gruppo di Lavoro Ortopedia Basata sulle prove di Efficacia (GLOBE) e a tutti coloro che hanno partecipato a questo lavoro per consegnarci questo importante documento che ci accompagnerà nel nostro lavoro quotidiano.
Alberto Momoli
Presidente Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia
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