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A proposito di farmaci e non solo...

Fascicolo 4 - Dicembre 2023

Studio osservazionale prospettico sull’utilizzo di Bifidobacterium longum CBi0703® e vitamina C in pazienti con gonartrosi e coxartrosi

Authors

Key words: postbiotici, artrosi, Bifidobacterium longum CBi0703®, osteoartrosi, microbiota
Submission Date: 2023-12-15
Publication Date: 2023-12-19

Abstract

Introduzione. Recentemente è emerso l’interesse per l’utilizzo di probiotici e postbiotici nella gestione dell’artrosi. Diverse ricerche sono state condotte per valutare i potenziali effetti positivi sul sistema immunitario, sulla salute gastrointestinale e sull’infiammazione articolare di probiotici e postbiotici, con risultati promettenti. 

Materiali e metodi. È stato condotto studio osservazionale prospettico su pazienti affetti da gonartrosi e coxartrosi confermata clinicamente o strumentalmente per valutare gli effetti dell’assunzione di di Arthelio®, un integratore contenente un liofilizzato di Bifidobacterium longum CBi0703® da coltura inattivata e vitamina C, sulla gestione del dolore, della rigidità e della capacità di svolgere normali attività fisiche. Lo studio ha riguardato 44 pazienti con diagnosi di osteoartrosi alle ginocchia o alle anche. Per la valutazione è stato utilizzato il questionario WOMAC (Western Ontario and McMaster Universities Osteoarthritis Index) tradotto in italiano.

Risultati. I risultati mostrano un miglioramento significativo dei sintomi dopo 90 giorni di trattamento. Il punteggio totale del WOMAC, che valuta dolore, rigidità e difficoltà nelle attività fisiche quotidiane, ha mostrato un significativo miglioramento da 39,9 a 31,6 (p < 0,01) al T1 rispetto al T0. Nel valutare la qualità di vita, i pazienti hanno riportato evoluzioni positive in diverse aree in cui avevano difficoltà a fare ciò che desideravano a causa del dolore fisico. 

Discussione e conclusioni. Lo studio conferma l’interesse per l’utilizzo dei postbiotici, in particolare del ceppo Bifidobacterium longum CBi0703®, nella gestione dell’artrosi come un’area di ricerca promettente. I risultati del presente studio pilota sono di conforto e dimostrano l’efficacia della lipoproteina prodotta dal Bifidobacterium longum CBi0703® nell’attenuare i sintomi dell’artrosi di ginocchio o di anca. 

Introduzione

L’artrosi è una delle più comuni forme di malattia articolare cronica, caratterizzata dalla degenerazione del tessuto cartilagineo che riveste le articolazioni 1. Questa condizione provoca dolore, rigidità e limitazioni funzionali, influenzando significativamente in negativo la qualità della vita dei pazienti. Con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento dell’aspettativa di vita, l’artrosi rappresenta un problema di salute pubblica sempre più rilevante 2.

Nel corso degli anni sono state sviluppate diverse strategie terapeutiche per la gestione dell’artrosi, tra cui farmaci analgesici, antinfiammatori non steroidei e terapie fisiche 1. Tuttavia, l’efficacia di questi approcci può variare e la ricerca di alternative sicure ed efficaci rimane un obiettivo importante.

Recentemente è emerso l’interesse per l’utilizzo di probiotici e postbiotici nella gestione dell’artrosi 3-5. I postbiotici sono cellule microbiche deliberatamente inattivate con o senza metaboliti o componenti cellulari che contribuiscono a dimostrati benefici per la salute. L’Associazione Scientifica Internazionale dei Probiotici e dei Prebiotici (ISAPP, International Scientific Association for Probiotics and Prebiotics) ha definito un postbiotico come una “preparazione di microrganismi inanimati e/o dei loro componenti che conferisce un beneficio per la salute dell’ospite” 6. In particolare, i ceppi di Bifidobacterium longum sono stati studiati per i loro potenziali effetti positivi sul sistema immunitario, sulla salute gastrointestinale e sull’infiammazione articolare 7.

La connessione tra i postbiotici e l’artrosi si basa sulla comprensione sempre più approfondita del ruolo dell’infiammazione nell’insorgenza e nella progressione della malattia. Si ritiene che l’infiammazione cronica locale nelle articolazioni colpite da artrosi possa contribuire alla degradazione del tessuto cartilagineo 1. Pertanto, ridurre l’infiammazione rappresenta una strategia terapeutica promettente per alleviare i sintomi e rallentare la progressione dell’artrosi. Il presente studio si propone di valutare gli effetti dell’assunzione di Arthelio®, un integratore contenente una lipoproteina ad attività antinfiammatoria prodotta da Bifidobacterium longum CBi0703® in combinazione con la vitamina C, sulla gestione del dolore, della rigidità e della capacità di svolgere normali attività fisiche nei pazienti con diagnosi di osteoartrosi alle ginocchia o dell’articolazione coxo-femorale.

Materiali e metodi

È stato condotto uno studio osservazionale prospettico su pazienti affetti da gonartrosi e coxartrosi confermata clinicamente o strumentalmente (radiografia standard). Sono stati raccolti questionari compilati prima e dopo l’assunzione di Arthelio®, con una valutazione di follow-up a 90 giorni. Nel presente studio sono stati adottati diversi metodi per valutare l’osteoartrosi e la qualità di vita dei pazienti. Al fine di raccogliere dati oggettivi sulla gestione del dolore, della rigidità e della capacità di svolgere normali attività fisiche, è stato utilizzato il questionario WOMAC (Western Ontario and McMaster Universities Osteoarthritis Index) tradotto in italiano 8. Il WOMAC è un questionario ampiamente utilizzato per valutare i sintomi e la funzionalità articolare nelle persone affette da osteoartrosi. Esso consiste in un insieme di domande suddivise in tre categorie principali: dolore, rigidità e difficoltà nello svolgere le attività quotidiane.

I partecipanti allo studio hanno compilato il questionario WOMAC sia al momento iniziale (tempo 0) che dopo 90 giorni di assunzione di Arthelio® (tempo 1). Oltre alla raccolta di dati attraverso il questionario WOMAC, sono state acquisite informazioni dettagliate sulle abitudini e sugli stili di vita dei pazienti. Sono state registrate le abitudini al fumo, l’occupazione e la pratica regolare di attività sportive. Questi fattori sono stati considerati per valutare eventuali correlazioni con i risultati del questionario WOMAC e per identificare eventuali confondenti o influenze esterne sulla gestione del dolore e sulla qualità di vita dei pazienti. Sono state inoltre raccolte informazioni sulle terapie farmacologiche attualmente e precedentemente seguite dai pazienti per il trattamento dell’osteoartrosi.

L’analisi statistica dei dati è stata condotta utilizzando metodi appropriati per il confronto delle variabili continue. Le variabili continue, come ad esempio i punteggi ottenuti dal questionario WOMAC nelle categorie di dolore, rigidità e capacità di svolgere attività fisiche, sono state analizzate mediante t-test accoppiato per determinare se vi fossero differenze significative tra i due momenti temporali. La significatività statistica è stata stabilita utilizzando un valore di p < 0,05 come punto di taglio per l’accettazione dell’ipotesi di differenza significativa.

Risultati

Popolazione in studio

La popolazione di questo studio clinico comprendeva un totale di 44 pazienti con diagnosi di osteoartrosi alle ginocchia o alle anche. La maggioranza dei partecipanti era costituita da donne (70,5%), mentre il restante 29,5% erano uomini. L’età media dei pazienti era di 65 anni, con un range che variava da 36 a 88 anni. Relativamente alle caratteristiche demografiche, la popolazione dello studio presentava un peso medio di 72 kg e un’altezza media di 167 cm. In termini di abitudini al fumo, la maggior parte dei pazienti (70,5%) era costituita da non fumatori, mentre il 18,2% erano ex fumatori e l’11,4% fumatori attivi. L’analisi relativa all’occupazione ha evidenziato che il 40,9% dei partecipanti era costituito da pensionati, il 15,9% svolgeva lavori manuali e il 29,5% aveva impieghi d’ufficio. Inoltre, è importante notare che il 65,9% dei pazienti non svolgeva un lavoro fisicamente impegnativo. Solo il 31,8% dei pazienti ha dichiarato di praticare regolarmente attività sportive, mentre il 63,6% ha affermato di non praticare sport con regolarità e per il 4,6% non abbiamo informazioni in merito. Per quanto riguarda l’articolazione interessata dall’osteoartrosi, il 61,4% dei pazienti presentava gonartrosi, il 22,7% sia coxartrosi che gonartrosi e il 15,9% solo coxartrosi. Esaminando la frequenza delle riacutizzazioni dell’osteoartrosi, è emerso che il 36,4% dei pazienti riportava riacutizzazioni da 2 a 4 volte all’anno, seguito dal 15,9% che aveva riacutizzazioni 2-3 volte al mese. La causa scatenante più comune delle riacutizzazioni era il movimento di salire o scendere le scale (59,1%). Infine, è stato rilevato che la maggior parte delle riacutizzazioni aveva una durata di diversi giorni (54,5%), seguita da diverse settimane (18,2%) e meno tempo (27,3%). Il 65,9% (n = 29) dei soggetti in studio era in trattamento nell’ultimo mese con farmaci per l’artrosi (di cui il 79,3% rappresentato da FANS). In Tabella I sono riportate le caratteristiche basali della popolazione in studio.

Effetti sul dolore e rigidità

I risultati mostrano un miglioramento significativo dei sintomi dopo 90 giorni di trattamento. Il punteggio totale del WOMAC, che valuta dolore, rigidità e difficoltà nelle attività fisiche quotidiane, ha mostrato un significativo miglioramento da 39,9 a 31,6 (p < 0,01) al T1 rispetto al T0 (Fig. 1). Nel valutare il dolore imputabile all’artrosi, i pazienti hanno riportato punteggi più bassi al tempo 1 (T1) rispetto al tempo 0 (T0) in tutte le situazioni valutate, ad eccezione del dolore durante il sonno notturno. In particolare, camminando su una superficie piana, il punteggio medio è diminuito da 1,19 a 1,00, mentre salendo o scendendo le scale è passato da 2,30 a 1,74 (p < 0,01). La scala visiva analogica (VAS) per il dolore ha registrato una riduzione significativa da 7,58 a 6,09 (p < 0,01). Per quanto riguarda la rigidità, i pazienti hanno riportato un miglioramento al T1 rispetto al T0. La rigidità subito dopo il risveglio al mattino è diminuita da 2,16 a 1,48, mentre la rigidità dopo essere stato seduto o sdraiato è passata da 1,93 a 1,38. Nella valutazione della difficoltà nelle attività fisiche quotidiane, i pazienti hanno riportato una diminuzione del grado di difficoltà al T1 rispetto al T0 per diverse attività. Ad esempio, la difficoltà nello scendere le scale è passata da 1,93 a 1,60 (p < 0,05), mentre salire le scale è diminuito da 2,09 a 1,70 (p < 0,01). Complessivamente, il punteggio totale di difficoltà nelle attività fisiche quotidiane è diminuito da 28,2 a 22,6 (p < 0,01). In Tabella II sono riportati i risultati dei singoli item del questionario WOMAC a T0 e T1.

Effetti sulla qualità della vita

Nel valutare la qualità di vita complessiva, i pazienti hanno riportato un leggero miglioramento al T1 rispetto al T0, con un punteggio medio aumentato da 5,55 a 5,78. Le affermazioni sulla qualità della vita hanno evidenziato cambiamenti significativi al T1 rispetto al T0. I pazienti hanno riportato un miglioramento nell’incapacità di fare ciò che desideravano a causa del dolore fisico, con un punteggio medio ridotto da 7,52 a 5,53 (p < 0,01). Al T1 rispetto al T0, i pazienti hanno riportato un miglioramento del punteggio medio nelle aree della vita professionale, della relazione con gli altri, delle attività di svago e relax, del tempo libero attivo, della qualità del sonno, della capacità fisica di svolgere uno sforzo importante, della capacità fisica di svolgere uno sforzo moderato, delle attività quotidiane, della mobilità, dell’autonomia e della salute mentale (p < 0,05 o p < 0,01). I risultati riguardanti la qualità della vita sono riportati in Tabella III.

Discussione

I risultati dello studio hanno mostrato un miglioramento significativo nella qualità della vita dei pazienti dopo 90 giorni di trattamento con Arthelio®. Questo suggerisce che l’integratore Arthelio® potrebbe contribuire al miglioramento della percezione generale della qualità della vita nei pazienti affetti da artrosi. Un aspetto importante da considerare è il dolore associato all’artrosi. I pazienti hanno riportato un significativo miglioramento dei sintomi dolorosi dopo l’assunzione di Arthelio®. I punteggi del dolore, valutati utilizzando il questionario WOMAC, sono diminuiti in tutte le situazioni valutate al T1 rispetto al T0, ad eccezione del dolore durante il sonno notturno. Questi risultati indicano che il miglioramento della qualità della vita sia secondario alla riduzione del dolore associato all’artrosi dopo trattamento con Arthelio®. La rigidità articolare è un altro sintomo comune dell’artrosi che influenza la qualità della vita dei pazienti. Nel presente studio, i pazienti hanno riportato un miglioramento significativo della rigidità articolare dopo l’assunzione di Arthelio®. La rigidità subito dopo il risveglio al mattino è diminuita da 2,16 a 1,48. Oltre al dolore e alla rigidità, l’artrosi può influenzare la capacità di svolgere normali attività fisiche quotidiane. I pazienti dello studio hanno riportato una significativa riduzione delle difficoltà nelle attività fisiche. Ad esempio, la difficoltà nello scendere le scale è diminuita da 1,93 a 1,60 (p < 0,05), mentre salire le scale è diminuita da 2,09 a 1,70 (p < 0,01).

L’importanza del microbioma intestinale nell’osteoartrite e il potenziale effetto di probiotici e postbiotici, tra cui anche quelli del ceppo probiotico Bifidobacterium longum, sulla gestione dell’artrosi è stato oggetto di numerosi studi 3,5-7.

I postbiotici sono stati definiti dall’Associazione Scientifica Internazionale dei Probiotici e dei Prebiotici (ISAPP, International Scientific Association for Probiotics and Prebiotics) come una “preparazione di microrganismi inanimati e/o dei loro componenti che conferisce un beneficio per la salute dell’ospite” 6.

Negli ultimi anni, la ricerca ha evidenziato un’importante connessione tra la salute intestinale e le patologie articolari come l’artrosi 2.

Studi recenti hanno suggerito che l’infiammazione intestinale e l’alterazione della composizione del microbiota intestinale possono contribuire allo sviluppo e alla progressione dell’artrosi. Si ritiene che un’alterazione della barriera intestinale possa portare al rilascio di batteri patogeni e molecole pro-infiammatorie nell’organismo, attivando così una risposta infiammatoria sistemica che può influire negativamente sulle articolazioni 3,4.

Probiotici e postbiotici, tra cui il ceppo Bifidobacterium longum, possono agire favorevolmente sulla salute intestinale, promuovendo un’adeguata funzionalità della barriera intestinale e modulando la risposta infiammatoria 3,4,7.

Studi preclinici hanno dimostrato che l’assunzione di Bifidobacterium longum può ridurre l’infiammazione sistemica e locale, preservare l’integrità della cartilagine articolare e inibire la degradazione del tessuto cartilagineo. Inoltre, si è ipotizzato che i postbiotici possano influenzare il metabolismo dei nutrienti, favorendo una migliore assorbimento dei nutrienti necessari per il mantenimento della salute articolare 7,9.

Alcuni studi hanno anche evidenziato un potenziale ruolo dei probiotici e postbiotici nell’influenzare la risposta immunitaria dell’organismo, promuovendo una maggiore tolleranza immunitaria nei confronti delle componenti del tessuto cartilagineo 7,11. Nonostante questi interessanti risultati preliminari, è importante sottolineare che la ricerca sugli effetti dei probiotici e postbiotici sull’artrosi è ancora in fase iniziale e sono necessari ulteriori studi clinici ben progettati per confermare e approfondire tali risultati. Inoltre, è importante considerare che l’artrosi è una condizione complessa e multifattoriale, e l’utilizzo di probiotici e postbiotici da soli potrebbe non essere sufficiente per fornire un completo sollievo dai sintomi e rallentare la progressione della malattia 11.

Tuttavia, considerando l’importanza del microbiota intestinale nella salute generale e nell’infiammazione sistemica, l’utilizzo dei postbiotici potrebbe rappresentare una promettente strategia complementare per la gestione dell’artrosi, in combinazione con altre terapie tradizionali come l’esercizio fisico, la terapia farmacologica e l’intervento chirurgico 10,11.

Ulteriori ricerche e studi clinici sono necessari per determinare la migliore formulazione, dosaggio e durata del trattamento con postbiotici per ottimizzare i benefici per i pazienti affetti da artrosi.

Il presente studio ha sicuramente delle limitazioni legate alla mancanza di gruppo di controllo; tuttavia, la raccolta meticolosa di questionari completi e validati è un punto di forza. Inoltre, il follow-up a 3 mesi riduce l’effetto di regressione alla media tipico degli studi senza gruppo di controllo, rafforzandone la validità.

Conclusioni

In conclusione, l’interesse per l’utilizzo dei postbiotici, in particolare del ceppo Bifidobacterium longum CBi0703®, nella gestione dell’artrosi sta emergendo come un’area di ricerca promettente. L’equilibrio del microbiota intestinale e la salute intestinale possono giocare un ruolo importante nella modulazione dell’infiammazione articolare e nella progressione dell’artrosi. I risultati del presente studio pilota sono di conforto e dimostrano l’efficacia della lipoproteina prodotta dal Bifidobacterium longum CBi0703® nell’attenuare i sintomi dell’artrosi di ginocchio o di anca.

Figure e tabelle

Figura 1. Variazione del punteggio WOMAC dopo 90 giorni di terapia Arthelio® (Bifidobacterium longum CBi0703® + vitamina C).

Caratteristiche N = 44 Percentuale
Sesso
- Maschi 13 29,5%
- Femmine 31 70,5%
Età media (anni), range 65, 36-88
Peso medio (kg), range 72, 51-105
Altezza media (cm), range 167, 149-190
Abitudine al fumo
- Non fumatori 31 70,5%
- Ex fumatori 8 18,2%
- Fumatori attivi 5 11,4%
Occupazione
- Pensionato 18 40,9%
- Lavoro manuale 7 15,9%
- Lavoro d’ufficio 13 29,5%
- Non noto 6 13,6%
Lavoro fisicamente impegnativo
- No 29 65,9%
- Non noto 1 2,3%
- Sì 14 31,8%
Pratica regolarmente attività sportive
- 14 31,8%
- No 28 63,6%
- Non noto 2 4,6%
Articolazione interessata dall’osteoartrosi
- Coxartrosi 7 15,9%
- Gonartrosi 27 61,4%
- Coxartrosi e gonartrosi 10 22,7%
Tipologia di diagnosi
- Clinica 16 36,4%
- Strumentale
- Clinica e strumentale
10 22,7%
18 40,9%
Frequenza approssimativa delle riacutizzazioni
- 2-3 volte al mese 7 15,9%
- 1 volta al mese 4 9,1%
- 1 volta ogni 2 mesi 2 4,5%
- Almeno una volta a settimana 8 18,2%
- 2-4 volte all’anno 16 36,4%
- 1 volta all’anno 5 11,4%
- Meno di 1 volta all’anno 2 4,6%
Numero di riacutizzazioni nell’ultimo mese
- 4 e oltre 11 25%
- 3 4 9,1%
- 2 6 13,6%
- 1 19 43,2%
- Non noto 4 9,1%
Causa scatenante della riacutizzazione
- Salire o scendere le scale 26 59,1%
- Altro 18 40,9%
Durata media delle riacutizzazioni
- Diversi giorni 24 54,5%
- Diverse settimane 8 18,2%
- Meno tempo 12 27,3%
Tabella I. Caratteristiche basali della popolazione in studio.
Item T0 T1 (90 giorni) Delta (T1-T0) p-value
Dolore
- Camminando su una superficie piana 1,19 1,00 -0,19 -
- Salendo o scendendo le scale 2,30 1,74 -0,56 < 0,01
- A letto, durante il sonno notturno 1,21 1,02 -0,19 -
- Da seduto o in posizione supina 1,21 1,05 -0,16 -
- Stando in piedi, in posizione eretta 1,67 1,28 -0,39 < 0,05
VAS pain A T0 7,58 6,09 -1,49 < 0,01
Rigidità
- Quanto è intensa la rigidità subito dopo il risveglio al mattino? 2,16 1,48 -0,68 < 0,01
- Quanto è intensa la rigidità dopo essere stato seduto, sdraiato oppure dopo aver riposato più tardi nel corso della giornata? 1,93 1,38 -0,55 < 0,01
Difficoltà nelle attività fisiche quotidiane
- Scendere le scale 1,93 1,60 -0,33 < 0,05
- Salire le scale 2,09 1,70 -0,39 < 0,01
- Alzarsi da seduto 1,86 1,44 -0,42 < 0,01
- Stare in piedi 1,51 1,05 -0,46 < 0,01
- Piegarsi verso il pavimento 1,88 1,72 -0,16 -
- Camminare su una superficie piana 1,28 0,84 -0,44 < 0,01
- Entrare/uscire da una macchina o salire/scendere da un autobus 1,77 1,52 -0,25 -
- Andare a fare compere 1,53 1,31 -0,22 -
- Mettersi le calze o i calzini 1,63 1,29 -0,34 < 0,05
- Alzarsi dal letto 1,79 1,37 -0,42 < 0,01
- Togliersi le calze o i calzini 1,47 1,12 -0,35 < 0,05
- Stare sdraiato a letto 1,33 0,98 -0,35 < 0,05
- Entrare/uscire dalla vasca da bagno 1,53 1,26 -0,27 -
- Stare seduto 1,30 1,07 -0,23 -
- Sedersi/alzarsi dal water 1,65 1,33 -0,32 -
- Fare lavori domestici pesanti 2,07 1,84 -0,23 -
- Fare lavori domestici leggeri 1,60 1,16 -0,44 < 0,01
Difficoltà nelle attività fisiche quotidiane (totale) 28,2 22,6 -5,6 < 0,01
Tabella II. Effetto della supplementazione con Arthelio® (Bifidobacterium longum CBi0703® + vitamina C) su dolore e rigidità.
Item T0 T1 (90 giorni) Delta (T1-T0) p-value
Qualità di vita complessiva
- Oggi, come valuta la sua qualità di vita complessiva? 5,55 5,78 0,23 -
Affermazioni sulla qualità complessiva della sua vita
- Il dolore fisico le impedisce di fare quello che vorrebbe 7,52 5,53 -1,99 < 0,01
- Fa meno di quanto vorrebbe 7,83 5,47 -2,36 < 0,01
- Fa le stesse cose di prima ma applica meno attenzione 4,52 3,70 -0,82 -
- Ho dovuto smettere di fare certe cose 7,55 5,23 -2,32 < 0,01
- Non ha abbastanza energia nella sua vita quotidiana 6,10 4,40 -1,70 < 0,01
- Non è soddisfatto del suo sonno 6,17 4,63 -1,54 < 0,01
Osteoartrosi ha costretto a ridurre o impedire attività
- Oggi la sua osteoartrosi l’ha costretta a ridurre alcune delle sue attività abituali o le ha impedito di eseguire completamente determinati movimenti? 59,1% 36,4% - -
Peggioramento della qualità di vita nelle seguenti aree
- Vita professionale 5,86 4,64 -1,22 < 0,01
- Relazione con gli altri 4,93 4,14 -0,79 < 0,05
- Attività di svago e relax 5,24 4,30 -0,94 < 0,05
- Tempo libero attivo 6,17 4,53 -1,64 < 0,01
- Qualità del sonno 5,69 4,64 -1,05 < 0,01
- Capacità fisica di svolgere uno sforzo importante 7,90 5,88 -2,02 < 0,01
- Capacità fisica di svolgere uno sforzo moderato 6,79 4,98 -1,81 < 0,01
- Attività quotidiane 6,29 4,45 -1,84 < 0,01
- Mobilità 5,95 4,53 -1,42 < 0,01
- Autonomia 4,95 4,12 -0,83 < 0,01
- Salute mentale 4,10 3,67 -0,43 < 0,05
Tabella III. Effetto della supplementazione con Arthelio® (Bifidobacterium longum CBi0703® + vitamina C) sulla qualità della vita.

References

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Authors

Giovanni Adami - Unità di Reumatologia, Università degli Studi di Verona, Verona

How to Cite
Adami, G. (2023). Studio osservazionale prospettico sull’utilizzo di Bifidobacterium longum CBi0703® e vitamina C in pazienti con gonartrosi e coxartrosi. Giornale Italiano Di Ortopedia E Traumatologia, 49(4), 195–202. https://doi.org/10.32050/0390-0134-N414
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